Il 15 dicembre alle 21 giunge “Totò e Vicé” adattamento abbastanza surreale tratto dall’”operina musicata per ombre e voci” di Franco Scaldati. Nell’adattamento di Giuseppe Cutino, che firma anche scene e regia, si aggiunge una coppia al femminile alle due creature senza tempo di Scaldati, sconcertate e sconfinate, che vagano tra memoria e sogno, in una notte magica. Cutino ha coinvolto Maurizio Curcio e insieme hanno costruito un piccolo lavoro teatrale in musica, una operina appunto, dove ogni passaggio della partitura dialogava con le parole; che ha fatto viaggiare, sognare, vivere e respirare il nostro tempo attraverso parole di un ieri solo apparentemente lontano. Con Rosario Palazzolo, Anton Giulio Pandolfo, Egle Mazzamuto e Sabrina Petyx. Produzione Energie Alter-native.
Totò e Vice è il teatro che mette in scena quella umanità che vive sempre in penombra ma sulla scena mostra l'insopportabile luce della felicità, che fa sembrare logora ed effimera la realtà che ti circonda. Una realtà che oggi più che mai ha la necessità di riappropriarsi della spiritualità della morte.
In questo tempo empio, effimero, d'individualismo e competitività; in questo tempo pandemico pieno di solitudini divorate dalla paura e di morti fagocitate dall'isolamento; in questa epoca terribile e lancinante, questi reietti affermano il loro esistere attraverso l'altro; sono il confronto che vive in una doppia identità, sovrapponibile e contraria, poetica e prosaica, ma che lascia respirare nello spazio la poesia surreale dei dialoghi; le domande dell'uno restano sospese, senza risposta, quasi in poeticissima attesa delle domande dell'altro e vivono senza sovrapporsi, senza elidersi reciprocamente dai piani della realtà, del sogno, della morte. Totò e Vice sono il nostro tempo visto come attraverso gli occhi di un bambino; solo loro possono ancora farci scoprire vivi, solo loro possono indicarci la via per riappropriarci della nostra umanità perduta.
Totò e Vice , operina musicata per ombre e voci di Franco Scaldati, adattamento testo, scena e regia di Giuseppe Cutino, con Rosario Palazzolo, Anton Giulio Pandolfo, Egle Mazzamuto, Sabrina Petyx, musiche originale eseguite dal vivo di e da Maurizio Curdo, costumi Mario Dell'Oglio per Dell'Oglio Palermo 1980, movimenti di scena Totò Galati, disegno luci Gabriele Gugliara, aiutoregia Peppe Macauda.
Progetto Anton Giulio Pandolfo - Ass. Cult Energie Alter-native, Palermo, vincitore del Bando NUOVO IMAIE Sezione Teatro 2018/19.